Come Proteggere i Tuoi Figli: Guida Legale per Evitare Conseguenze Indesiderate durante le Liti Familiari.

La giurisprudenza italiana si è occupata recentemente delle implicazioni legali derivanti dalle liti tra genitori davanti ai propri figli, con la Corte di Cassazione e, più recentemente, il Tribunale di Oristano, che hanno affrontato la questione. In questi casi, le liti possono andare oltre il semplice conflitto di coppia, trasformandosi in un reato di maltrattamenti in famiglia. Scopriamo in quali situazioni ciò può accadere.

È normale che le famiglie attraversino periodi di tensione, specialmente dopo lunghi anni di convivenza. Tuttavia, quando i figli minori sono spettatori di litigi frequenti e intensi tra i genitori, è fondamentale capire dove tracciare la linea tra conflitti comuni e una relazione sistematicamente conflittuale, suscettibile di causare traumi ai propri figli.

La Sentenza n. 18823 del 2018 della Corte di Cassazione ha stabilito che litigare con violenza (verbale o fisica) di fronte ai propri figli può costituire il reato di maltrattamenti in famiglia, secondo l’art. 572 del codice penale. Questo articolo prevede una pena di reclusione da 3 a 7 anni per chi maltratta un membro della famiglia, un convivente o una persona a lui affidata per varie ragioni.

Il reato diventa più grave se commesso in presenza di persone vulnerabili come i minori, le donne in gravidanza o le persone con disabilità, o se viene utilizzata violenza con armi. La pena aumenta ulteriormente quando il reato è commesso ai danni di un minore di 14 anni.

Un caso che ha portato la Corte Suprema a pronunciarsi riguarda una coppia condannata per maltrattamenti in famiglia, costringendo i figli a vivere in un ambiente di violenza e tensione costante. Anche se la violenza non era direttamente rivolta ai minori, il fatto che fossero spettatori delle frequenti manifestazioni di conflitto ha costituito la base per la condanna.

La ‘violenza assistita’, concetto introdotto dal Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia (CISMAI), si riferisce all’esperienza di qualsiasi forma di maltrattamento inflitta a bambini attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica su figure di riferimento.

Oltre alla pena penale, il Tribunale di Oristano, con la sentenza n. 65/2022, ha sottolineato che chi mina la stabilità familiare per motivi futili può essere sanzionato civilmente. Secondo l’art. 709 ter del c.p.c., il giudice può infliggere sanzioni amministrative pecuniarie a un genitore che, con gravi inadempienze o atti pregiudizievoli per il minore, ostacola il corretto svolgimento delle modalità dell’affidamento.

Prima di coinvolgersi in litigi furibondi alla presenza dei propri figli minori, è essenziale conoscere le conseguenze legali che ciò potrebbe comportare. Proteggi la tua famiglia evitando comportamenti dannosi e contribuisci a creare un ambiente stabile per i tuoi cari.