Nuovo bando Inps: 1.000 € a chi assiste un familiare disabile

È stato rinnovato, per il periodo 2019-2022, il programma Inps Home Care premium, che consente di beneficiare di oltre mille euro al mese per l’assistenza di familiari disabili, oltreché di numerosi servizi e aiuti integrativi: il programma, avviato già da diversi anni, è rivolto ai dipendenti ed ai pensionati pubblici, ed è finalizzato ad offrire assistenza e servizi aggiuntivi a favore dei non autosufficienti.

Che cosa cambia, rispetto agli anni passati, con Home care premium 2019?

È stata avviata una nuova sperimentazione, che consente ai disabili che si trovano in condizioni molto gravi di beneficiare di un contributo più alto, sino a 1250 euro al mese: questo contributo è graduato in base alle necessità di assistenza dell’interessato, e spetta se l’Isee del nucleo familiare non supera gli 8mila euro.

La graduatoria degli idonei comprenderà 30mila beneficiari, che hanno tempo, per inviare la domanda all’Inps, dalle ore 12 del 4 aprile 2019, sino alle ore 12 del 30 aprile 2019. In ogni caso, sarà possibile presentare ulteriori domande successivamente, dal 1° luglio 2019 sino al 31 gennaio 2022, sia per coloro che non hanno presentato la domanda entro il 30 aprile 2019 sia, solo in caso di aggravamento, per gli idonei che hanno presentato domanda nei termini. Le nuove domande accolte comporteranno l’aggiornamento della graduatoria.

Ma procediamo per ordine e vediamo quali sono i benefici previsti da Home care premium (Hcp), quali sono le condizioni per aderire al programma e come si invia la domanda.

Dove si trovano le informazioni?

Le informazioni sul bando Home care premium 2019 si trovano all’interno del portale Inps, seguendo il percorso: Avvisi, bandi e fatturazione / Welfare, assistenza e mutualità / Concorsi welfare, assistenza e mutualità / Bandi Nuovi.

In questa breve guida, però, trovi sintetizzate tutte le informazioni utili.

Chi può chiedere il contributo da mille euro al mese?

I beneficiari dei contributi, sino a 1050 euro al mese, o sino a 1.250 euro mensili (per chi rientra nella sperimentazione) sono gli iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (dipendenti pubblici) ed alla gestione magistrale, assieme ai pensionati della gestione dipendenti pubblici.

In particolare, può richiedere i contributi:

  • il titolare della posizione assicurativa, cioè il lavoratore o il pensionato: questi può richiedere il beneficio per sé stesso, per il coniuge (non separato), per il partner dell’unione civile, per il convivente di fatto o per un familiare di 1° grado, anche non convivente;
  • il familiare di 1° grado del titolare: per sé stesso, per il titolare, per un familiare di 1° grado del titolare, per il coniuge del titolare;
  • il genitore richiedente superstite: per il figlio minore orfano del titolare;
  • il tutore: per il figlio minore del titolare;
  • l’amministratore di sostegno del soggetto beneficiario: per il beneficiario;
  • il suocero, la suocera; i fratelli e le sorelle germani unilaterali, con precedenza dei germani sugli unilaterali del beneficiario.

Sono equiparati ai figli i minori affidati al titolare in virtù di affidamento (familiare, giudiziale o preadottivo) disposto dal giudice.

Perché solo i dipendenti pubblici possono ottenere le prestazioni?

Possono accedere ad Home care premium i soli dipendenti o pensionati pubblici, o loro familiari, perché la normativa prevede che solo i dipendenti pubblici contribuiscano, con una trattenuta diretta, obbligatoria ed ulteriore rispetto ai contributi ordinari, effettuata dallo Stato sulle retribuzioni mensili, ad alimentare fondi dedicati alla realizzazione di politiche di welfare a proprio favore o a favore dei propri familiari.

Quali sono le prestazioni Home care premium?

Le prestazioni offerte dall’Inps sono degli interventi di assistenza e prestazioni integrative a favore delle persone disabili (in possesso di disabilità media, grave o gravissima), che possono arrivare al valore massimo mensile di 1.250 euro, per chi è in possesso di disabilità gravissima, se l’Isee socio sanitario del nucleo familiare non supera 8mila euro.

Nello specifico, le prestazioni possono consistere in:

  • un contributo economico mensile erogato in favore del beneficiario, per coprire le spese dell’assistenza familiare, sino a 1050 euro, o a 1250 euro nei casi in cui si rientra nella sperimentazione (Isee massimo pari a 8mila euro, disabilità gravissima);
  • servizi professionali domiciliari resi da operatori sociosanitari ed educatori professionali;
  • altri servizi professionali di assistenza domiciliare, resi da psicologi, come supporto alla famiglia, da fisioterapisti, logopedisti;
  • servizi a carattere extra domiciliare: interventi integrativi e complementari non sanitari, per la crescita delle capacità di relazione o cognitive, il potenziamento delle abilità, la prevenzione e il rallentamento della degenerazione che aumenta il livello di non autosufficienza; questi servizi devono svolgersi presso centri socio educativi riabilitativi diurni per disabili, centri diurni per anziani, centri di aggregazione giovanile, centri per l’infanzia;
  • prestazioni di sollievo: si tratta di interventi a favore del nucleo familiare, per il recupero delle energie psicofisiche necessarie all’assistenza del beneficiario, e di interventi di sollievo domiciliare, diurno, extra domiciliare o residenziale, prestati se le necessità legate all’incapacità funzionale non sono integralmente soddisfatte dai “servizi pubblici”, ma sono integrate da uno o più familiari conviventi o non conviventi attraverso le cosiddette “cure familiari”;
  • trasferimento assistito: si tratta di servizi di accompagnamento, trasporto o trasferimento assistito per specifiche e particolari necessità (visite mediche, accesso al centro diurno etc.), articolate in trasporto collettivo/individuale senza assistenza, con assistenza, con assistenza carrozzato e trasporto barellato;
  • pasto: si tratta del servizio di consegna a domicilio dei pasti, ad esclusione della fornitura;
  • supporti: rientrano nella categoria dei supporti la fornitura e l’installazione a domicilio di dotazioni e attrezzature (ausili) o strumenti tecnologici di domotica, non finanziati da altre leggi nazionali o regionali vigenti, per la mobilità e l’autonomia, per la gestione dell’ambiente domestico e delle comunicazioni, tali da ridurre il grado di non autosufficienza, il livello di bisogno assistenziale o il rischio di degenerazione ulteriore; tra i supporti rientrano:
  • le protesi e gli ausili per le menomazioni di tipo funzionale permanenti (compresi pannoloni per incontinenti, traverse, letti e materassi ortopedici antidecubito e terapeutici, cuscini jerico e cuscini antidecubito per sedie a rotelle o carrozzine);
  • gli apparecchi per facilitare l’audizione ai sordi e altri apparecchi da tenere in mano, da portare sulla persona o da inserire nell’organismo, per compensare una deficienza o una infermità;
  • le poltrone e i veicoli simili per invalidi, anche con motore o altro meccanismo di propulsione, compresi la servoscala e altri mezzi simili adatti al superamento di barriere architettoniche per soggetti con ridotte o impedite capacità motorie;
  • le strumentazioni tecnologiche ed informatiche utili a garantire la sicurezza dell’ambiente domestico e lo svolgimento delle attività quotidiane;
  • gli ausili, le attrezzature e gli arredi personalizzati che permettono al disabile di fruire pienamente della propria abitazione;
  • le attrezzature tecnologicamente idonee per avviare e svolgere attività di lavorostudio e riabilitazione nel proprio alloggio, se la gravità della disabilità non consente lo svolgimento di tali attività in sedi esterne;
  • l’adattamento di veicoli ad uso privato, utilizzati per la mobilità di persone gravemente disabili, come la modifica degli strumenti di guida;
  • la realizzazione di opere direttamente finalizzate a superare ed eliminare le barriere architettoniche in edifici già esistenti adibiti ad abitazioni private.

Il diritto alle prestazioni integrative deve, in ogni caso, essere preceduto:

  • da una valutazione del bisogno socioassistenziale del disabile;
  • dalla sottoscrizione del Piano assistenziale individuale (Pai), che individua le prestazioni più appropriate per la persona bisognosa di assistenza.

Quanto dura il bando Home care premium

Il progetto Home care premium è valido dal 1° luglio 2019 al 30 giugno 2022.
Requisiti per ottenere il contributo da mille euro: rimborso badante

Il contributo economico spetta nel caso in cui per il disabile, bisognoso di assistenza, sia assunto del personale badante.

Per beneficiare del contributo economico, l’assistente familiare deve essere assunto in qualità di badante esclusivamente con un contratto di lavoro domestico, di durata almeno pari a quella del progetto.

Il riconoscimento del contributo mensile a favore del beneficiario è difatti subordinato alla regolare assunzione del personale badante e all’acquisizione nello spazio dedicato della procedura Home care premium di tutti i dati relativi al rapporto di lavoro.

Il personale badante non può essere:

  • il familiare tenuto agli alimenti in base alle disposizioni del codice civile;
  • il fruitore di permessi legge 104 o di congedo parentale straordinario retribuito finalizzato all’assistenza del beneficiario.

Se tra badante e assistito vi sono dei vincoli di parentela, l’erogazione del contributo economico è subordinata all’accoglimento della domanda da parte dell’Inps. Intervenuto l’accoglimento, il riconoscimento ha effetto retroattivo.

Nel corso del progetto è sempre possibile cessare il contratto e assumere un nuovo assistente familiare, sino al periodo residuo del programma.

Iscrizione nella banca dati Inps

Per beneficiare delle prestazioni, occorre innanzitutto luogo essere iscritti nellabanca dati dell’Inps, cioè essere riconosciuti dall’istituto come richiedenti.

L’Inps è già in possesso di tutti i dati relativi:

  • agli iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali;
  • agli iscritti alla gestione magistrale;
  • ai pensionati utenti della gestione dipendenti pubblici.

Se però il richiedente non è assicurato o pensionato con le gestioni elencati (in quanto coniuge, figlio, familiare, o altro parente dell’assicurato), deve presentare richiesta d’iscrizione in banca dati.

L’interessato deve dunque compilare il modulo “Iscrizione in banca dati”, scaricabile dalla sezione “Modulistica”, all’interno del portale web dell’Inps, ed inviarlo tramite i seguenti canali:

  • pec (posta elettronica certificata), all’indirizzo della sede provinciale dell’Inps competente per territorio;
  • mail, all’indirizzo della sede provinciale competente per territorio, assieme a una copia del documento di identità in corso di validità;
  • raccomandata con ricevuta di ritorno, allegando copia del documento di identità in corso di validità;
  • fax, al numero della sede provinciale competente per territorio, allegando copia del documento d’identità in corso di validità.

In alternativa, il modulo può essere consegnato direttamente agli sportelli della sede provinciale competente per territorio.

Richiesta pin dell’Inps

Prima dell’invio della domanda, è inoltre necessario che l’interessato si munisca del codice pin dispositivo, indispensabile per l’accesso ai servizi online dell’Inps, oppure dell’identità unica digitale Spid, o della Cns, la carta nazionale dei servizi.

Il Pin si può richiedere:

  • online: in questo caso la prima metà del pin è fornita subito, e l’altra metà arriva per posta; bisogna poi convertirlo in pin dispositivo, allegando un modulo compilato di richiesta conversione ed il documento d’identità;
  • direttamente, presso una qualsiasi sede Inps: in questo caso il pin dispositivo è rilasciato subito interamente.

Isee sociosanitario

È inoltre indispensabile, prima della presentazione della domanda, che vi sia già una Dsu (dichiarazione sostitutiva unica: si tratta della dichiarazione dalla quale si ricava l’Isee, l’indicatore della situazione economica del nucleo familiare) in corso di validità: il modello da presentare, nel dettaglio, è l’Isee sociosanitario, che serve a stabilire l’ammontare del contributo mensile dell’Inps in favore del beneficiario e l’ammontare del contributo massimo in favore dell’Ats per la fornitura di prestazioni integrative.

Il modello Isee sociosanitario, nel calcolo dell’indicatore della situazione economica, è più “generoso” rispetto all’Isee ordinario (quello utilizzato dalla generalità delle famiglie), poiché restringe il nucleo, includendo solo i redditi del disabile, del coniuge e dei figli, e poiché prevede una maggiorazione della scala di equivalenza (che serve come divisore sulla cui base calcolare l’Isee) pari a 0,5 punti.

Sono esclusi dal calcolo Isee i redditi di natura assistenziale, cioè le prestazioni di assistenza (accompagnamento, pensione sociale, pensione di invalidità, indennità e assegni per gli invalidi civili, ciechi, sordi, etc.) esenti Irpef: queste entrate, difatti, non costituiscono un incremento di ricchezza, ma si tratta di somme riconosciute per far fronte a situazioni di bisogno.

Ad ogni modo, per determinare il contributo spettante con Home care premium, l’Inps sottrae le prestazioni percepite dal disabile, comprese quelle non sottoposte alla prova dei mezzi, come l’accompagnamento.

È necessaria la presentazione dell’Isee minorenni per genitori non coniugati tra loro e non conviventi.

L’attestazione Isee è acquisita direttamente dall’istituto.

Presentazione domande

Le domande devono essere presentate tramite il sito web dell’Inps (o tramite patronato, o call center Inps, o il nostro studio Legale Lauricella), presso la sezione: “Prestazioni e Servizi / HCP – Assistenza domiciliare per persone non autosufficienti (Home Care Premium)”.

Per contattare il call center Inps si devono chiamare i numeri (occorre avere comunque a portata di mano le credenziali per l’accesso ai servizi Inps):

  • 803.164 da telefono fisso;
  • 06.164.164 da cellulare.

L’Inps, con il nuovo bando, ha comunicato che le domande possono essere presentate fino alle ore 12 del  30 aprile 2019. Sarà possibile presentare ulteriori domande successivamente, dal 1° luglio 2019 sino al 31 gennaio 2022, che comporteranno l’aggiornamento della graduatoria.