Reddito di cittadinanza: Novità

Il reddito di cittadinanza non sarà un assegno da 780 euro al mese per i furbetti che hanno intenzione di poltrire sul divano, ma consisterà in una sorta di social card con la quale si potranno acquistare soltanto i beni essenziali: chi bara sulle condizioni per il diritto al sussidio con false dichiarazioni potrà subire sino a 6 anni di galera. Inoltre, non ci sarà tempo per stare in casa a poltrire: le attività da svolgere per il proprio comune e le attività di formazione, riqualificazione e ricerca attiva del lavoro non ne daranno il tempo. Sono queste le novità annunciate dal vicepremier Di Maio in merito alla nuova misura, che, come confermato nella nota di aggiornamento al Def, diventerà operativa dal 2019.

Peraltro, nel 2019 il reddito di cittadinanza sarà riconosciuto in due fasi: inizialmente sotto forma di pensione minima di cittadinanza, cioè d’integrazione sino a 780 euro mensili di tutte le pensioni sotto la soglia di povertà. Completata la riforma dei centri per l’impiego, quindi dopo i primi tre mesi del 2019, verrà poi riconosciuto il reddito di cittadinanza a tutti coloro che si trovano sotto la soglia di povertà.  Ai cittadini in età lavorativa, in cambio del sussidio mensile di 780 euro, si richiederà però la ricerca assidua di un’occupazione, la frequenza di corsi di formazione e di 8 ore di lavoro a favore del proprio Comune di residenza, impegno che non sarà richiesto ai pensionati.

Per quanto riguarda la pensione minima di cittadinanza, l’intervento è stato esposto come un aumento dell’integrazione al trattamento minimo e delle maggiorazioni: ancora non si sa se anche l’integrazione mensile delle pensioni avverrà su carta acquisti, e non con un aumento dell’assegno da parte dell’Inps. L’erogazione degli importi su social card sarebbe indispensabile, secondo il Vicepremier, per evitare spese immorali servendosi del reddito di cittadinanza; in ogni caso, la riforma dei centri per l’impiego, in base a quanto affermato dallo stesso Di Maio, dovrebbe trasformare il reddito di cittadinanza in una misura straordinaria, favorendo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro ed assicurando realmente il collocamento dei disoccupati.  Ma procediamo per ordine, e facciamo il punto della situazione sul reddito di cittadinanza: novità, come funziona, chi sono i beneficiari, a quanto ammonta, quali sono i requisiti e gli adempimenti richiesti, come ottenerlo.

Che cos’è il reddito di cittadinanza?

Cerchiamo innanzitutto di capire le caratteristiche fondamentali del nuovo reddito di cittadinanza: questo sussidio consiste in una prestazione economica mensile, esentasse, accreditata a favore di coloro che possiedono un reddito sotto la soglia di povertà relativa.

È considerato al di sotto della soglia di povertà ai fini del reddito di cittadinanza chi possiede un reddito inferiore ai 780 euro mensili, in caso di nucleo familiare con un solo componente: questa è la soglia di povertà come definita da Eurostat nel 2014. In base ai dati 2016, la soglia di povertà è passata a 812 euro, ma le attuali proposte di legge prevedono l’integrazione del reddito sino a 780 euro al mese.

In base a quanto annunciato, il reddito di cittadinanza non sarà erogato con un assegno, ma accreditando l’importo spettante in una carta acquisti, una sorta di social card.

Come funziona la pensione di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza non interesserà soltanto i lavoratori che si trovano sotto la soglia di povertà, ma anche i pensionati. Nello specifico, tutte le pensioni dovrebbero essere integrate a 780 euro mensili, se i beneficiari possiedono i requisiti per il sussidio. L’attuale integrazione al trattamento minimo, pari a 507,42 euro mensili, e le ulteriori maggiorazioni, dovrebbero dunque essere assorbite dalla pensione di cittadinanza.

In base alle ultime notizie, non è chiaro se ad aumentare sarà direttamente l’assegno di pensione, o se l’integrazione dovrà avvenire attraverso l’erogazione dell’importo spettante su una carta acquisti.

A quanto ammonta il reddito di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza dovrebbe garantire un sussidio pari a 780 euro al mese per ogni persona adulta e disoccupata; per chi ha un reddito sotto soglia, il reddito di cittadinanza integrerà gli importi percepiti sino ad arrivare a 780 euro al mese.

Per una famiglia con più componenti, il reddito di cittadinanza sarà aumentato dello 0,40 per il coniuge e dello 0,20 per ogni figlio minore.

Il reddito di cittadinanza sarà ridotto di un importo pari a 300 euro mensili per chi non paga l’affitto della casa.

Il reddito di cittadinanza, che dovrebbe interessare una platea di 9 milioni di italiani, sarà esentasse e non pignorabile.

Reddito di cittadinanza con la social card

Se il reddito di cittadinanza sarà, come preannunciato dal Vicepremier, riconosciuto tramite social card, o carta acquisti, potrebbe funzionare in modo analogo alla vecchia social card, erogata alle famiglie più bisognose.

La social card di cittadinanza potrebbe dunque consistere in un sussidio erogato dall’Inps, tramite una carta prepagata ricaricabile, facente parte del circuito Mastercard: la carta sarebbe utile per effettuare acquisti negli esercizi convenzionati, ma anche per pagare le utenze domestiche e per i pagamenti tramite POS.

La carta acquisti non dovrebbe essere, invece, abilitata al prelievo di contante, e potrebbe essere ricaricata soltanto dall’Inps, a cadenza periodica, sulla base dell’importo spettante al nucleo familiare.

Le uniche uscite autorizzate, oltre al pagamento delle bollette, dovrebbero riguardare la spesa alimentare e sanitaria e, in generale, gli  articoli di prima necessità.

Chi ha diritto al reddito di cittadinanza?

Potranno chiedere il reddito di cittadinanza i cittadini maggiorenni che soddisfano una delle seguenti condizioni:

  • si trovano in stato di disoccupazione o risultano inoccupati (cioè hanno perso il posto o non hanno mai lavorato);
  • percepiscono un reddito inferiore alla soglia di povertà, cioè sotto i 780 euro mensili (soglia valida per una persona singola);
  • possiedono un Isee del nucleo familiare inferiore a 9.360 euro;
  • possiedono un patrimonio mobiliare del nucleo familiare non superiore a 10mila euro;
  • possiedono al massimo due immobili, ma il secondo immobile non deve avere un valore superiore a 30mila euro.

Dovrà essere richiesta la dichiarazione ISEE per beneficiare del reddito o della pensione di cittadinanza, in quanto si dovrà valutare anche il patrimonio posseduto. In base a quanto reso noto, la soglia Isee dovrebbe essere pari a 9.360 euro.

Può richiedere il reddito di cittadinanza anche chi ha la casa, con una riduzione mensile, però, corrispondente all’affitto non pagato: la riduzione, nello specifico, dovrebbe essere pari a 300 euro mensili, ovvero al cosiddetto affitto imputato.

Chi possiede un secondo immobile ha comunque diritto al reddito di cittadinanza, ma solo se il suo valore non supera i 30mila euro.

Chi lavora o percepisce la disoccupazione ha diritto al reddito di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza sarà compatibile con l’attività lavorativa: nello specifico, se il lavoratore ha un contratto part time, il suo salario sarà integrato, attraverso il reddito di cittadinanza, fino ad arrivare a 780 euro al mese.

Naspi e altre prestazioni collegate allo stato di disoccupazione saranno compatibili col reddito di cittadinanza sino al limite di 780 euro mensili.

Chi percepisce prestazioni di assistenza avrà diritto al reddito di cittadinanza?

L’importo mensile del reddito di cittadinanza, come avviene ora per il Rei, sarà ridotto in corrispondenza al valore mensile di eventuali prestazioni di assistenza di cui fruiscono uno o più componenti del nucleo familiare. In particolare, le prestazioni saranno compatibili col reddito di cittadinanza sino al limite di 780 euro mensili per ogni familiare del nucleo.

Obbligo di lavorare per chi percepisce il reddito di cittadinanza

In base a quanto previsto dalle attuali proposte, il reddito di cittadinanza obbligherà il beneficiario non solo a cercare assiduamente un lavoro ed a riqualificarsi, ma anche ad offrire 8 ore alla settimana di lavoro gratuito per il proprio Comune di residenza.

Non ci sarà tempo per stare in casa a far nulla: le attività lavorative e di riqualificazione saranno quasi quotidiane.

Chi si rifiuterà di lavorare per il proprio Comune perderà il sussidio; il reddito si perderà anche nel caso in cui si rifiutino tre offerte di lavoro eque. 

Per quanto riguarda, nello specifico, la partecipazione alle iniziative di politica attiva del lavoro previste per il beneficiario del reddito, sarà obbligatorio (a meno che l’interessato non sia pensionato):

  • iscriversi presso i centri per l’impiego e offrire subito la disponibilità al lavoro;
  • iniziare un percorso per essere accompagnati nella ricerca del lavoro dimostrando la reale volontà di trovare un impiego;
  • offrire la propria disponibilità per progetti comunali utili alla collettività (come abbiamo osservato, l’impegno lavorativo richiesto è di 8 ore settimanali);
  • frequentare percorsi per la qualifica o la riqualificazione professionale;
  • effettuare ricerca attiva del lavoro per almeno 2 ore al giorno;
  • comunicare tempestivamente qualsiasi variazione del reddito;
  • accettare uno dei primi tre lavori che verranno offerti.

Chi ha un lavoro a tempo pieno, ma è sottopagato, avrà comunque diritto all’integrazione del reddito, senza bisogno di partecipare alle iniziative di politica attiva del lavoro.

Per ottenere la pensione di cittadinanza si deve lavorare?

Per ottenere la pensione di cittadinanza non sarà necessario lavorare, in quanto dovrebbe funzionare in modo analogo all’attuale integrazione al trattamento minimo ed alle maggiorazioni (salvo il fatto che, con tutta probabilità, l’integrazione della pensione avverrà tramite social card).

Che cosa succede a chi imbroglia?

Se si ottiene il reddito di cittadinanza sulla base di false dichiarazioni, non solo si perderà il sussidio, ma si rischieranno sino a 6 anni di carcere: lo ha recentemente chiarito il Vicepremier Di Maio.

Come si chiede il reddito di cittadinanza?

In base a quanto annunciato dal Governo, la pensione di cittadinanza potrà essere richiesta da gennaio 2019, mentre il reddito di cittadinanza a partire da marzo 2019 (al più tardi, entro giugno 2019); è probabile che le modalità di richiesta del sussidio, in entrambi i casi, siano analoghe a quelle previste per l’attuale reddito d’inclusione Rei.

Per quanto riguarda la richiesta della carta acquisti, dovrebbe essere effettuata alle Poste, compilando un apposito modulo disponibile presso gli sportelli territoriali, oppure scaricando lo stesso modulo dal sito di Poste Italiane o dal sito del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze).

Il modulo andrà presentato presso l’ufficio postale più vicino, allegando copia del proprio documento d’identità ( e di un eventuale delegato); non si sa se sarà necessaria anche l’attestazione Isee.

Se la carta di cittadinanza funzionerà in modo analogo alla carta acquisti, arriverà a casa scarica; dovrà essere attivata con l’apposito codice pin fornito dalle Poste, ed in seguito dovrebbe essere ricaricata periodicamente dall’Inps.