Insidia stradale: si tratta di buche, dislivelli, tombini, avvallamenti, pietre e altri ostacoli sul suolo pubblico che possono far cadere anche le persone più attente e diligenti. Dunque, perchè si possa parlare di insidia stradale è infatti necessario che il pericolo non sia facilmente visibile con l’ordinaria diligenza. Diritto al risarcimento: tanto più è grande la buca, l’avvallamento tanto minore è la possibilità di ottenere un risarcimento dal Comune. Se la strada non è illuminata, se l’incidente avviene in ora notturna, se l’insidia è ricoperta da foglie secche o da acqua piovana, il danneggiato non ha alcuna colpa se cade. Quindi ha diritto al risarcimento. Se si tratta di una via ad alta percorrenza, dove le auto possono circolare velocemente, è chiaro che diventa più difficile avvistare una buca posta sul ciglio. Se si tratta di un marciapiede che il danneggiato ha sempre percorso e delle cui condizioni era già consapevole, non può chiedere il risarcimento: la conoscenza dello stato della strada esonera il Comune da ogni responsabilità. Stesso discorso vale per chi accetta di percorrere una lunga strada in evidente stato di dissesto, segnalato peraltro dai cartelli, non può poi prendersela con l’amministrazione.Il Comune non è responsabile per l’insidia stradale quando ricorre un evento imprevedibile e inevitabile, come nel caso di chi accede volontariamente a un’area dissestata, a chi è distratto e non guarda dove cammina, a chi procede velocemente, a chi cade in una buca presente da diversi anni proprio vicino al portone di casa sua, ecc…